Costa Viola: da Bagnara all’Aspromonte
Pubblicato da Vagamondo Travel Blog in Calabria · 25 Febbraio 2019
Info e consigli di viaggio in Costa Viola: da Bagnara Calabra città di Mia Martini all’Aspromonte di memoria garibaldina
L‘itinerario parte da Bagnara Calabra, perla della Costa Viola e città natale della grande cantante Mia Martini, passando per Scilla e Palmi, ammirando un mare di grande trasparenza e, raggiunta Reggio Calabria ci s’inerpica sull’Aspromonte, luogo, dove lungo le strade tortuose, si estendono i paesaggi delle grandi vallate con alberi giganteschi e s’incontrano isolati paesini montani a oltre 1.300 m. Nel paesaggio incantato della montagna verde, come Gambarie e Pentedattilo, i faggi, i pioppi, le acacie e gli abeti s’innalzano solenni nel silenzio rotto solo dal frusciar del vento. In queste immense selve si rifugiò Garibaldi con i suoi volontari e, a ricordo di quando il condottiero fu ferito dalle pallottole piemontesi, vi sono ora il Mausoleo e il Cippo, tappa obbligatoria, dove si può vedere il maestoso albero caratterizzato da un ampio incavo in cui i compagni di Giuseppe Garibaldi lo fecero riposare quando fu ferito alla gamba.
Bagnara Calabra
L‘itinerario parte da Bagnara Calabra, situata lungo un dolce pendio fra alti roccioni. E’ una cittadina di forte tradizione marinara. I suoi abitanti godono la fama di essere i più abili nella pesca del pesce spada, infatti, all’inizio dell'estate si svolge in paese l’annuale “Sagra del Pesce Spada”.
Palmi
Un’ariosa cittadina, completamente riedificata in seguito al sisma del 1908, che sorge su una sporgenza pianeggiante, all’inizio del litorale tirrenico dell’Aspromonte, con una spiaggia fantastica alternata da belle scogliere che rendono il mare eccezionalmente trasparente.
Scilla
Questo famoso paese sorge su una grande roccia dalla quale, minaccioso, veglia un castello che, nel passato, fu residenza dei potenti Ruffo. Il nome del paese è legato alla mitologia classica, secondo la quale Scilla era una ninfa di rara bellezza. Di lei s’innamorò il dio del mare Glauco, che però non era corrisposto dalla bella ninfa. Glauco allora chiese l’aiuto della maga Circe perché preparasse un filtro d'amore che infiammasse il gelido cuore della ninfa. Circe, però, pur grande maga, era anch'essa una donna dal cuore fragile: provò gelosia e invece del filtro miracoloso preparò un terribile veleno. La bella Scilla così, mentre usciva fresca dalle acque dal Tirreno, fu trasformata in un orribile mostro con sei teste, ognuna delle quali aveva tre file di denti. Disperata, l’ex bellissima si gettò in mare e si rifugiò in una grande grotta accanto a un altro mostro, Cariddi, gran divoratore delle acque marine. Scilla, invece, con le sue sei teste cominciò a cibarsi dei marinai che avevano la sventura di passare dalle sue parti. Glauco, d’altra parte, dovette contentarsi di vedersi dedicare, un paio di millenni dopo, una strada nella moderna Scilla. L'orrida leggenda non toglie bellezza alla rocciosa natura della cittadina affacciata su uno dei più bei mari del mondo. Nell’abitato, con le strade che si attorcigliano verso l’alto, c’è la bella Chiesa dell’Immacolata con notevoli tele e statue sacre. Dalla piccola spiaggia, che sorge quasi di fronte alla città di Messina, quando viene la primavera, si vedono le acque ribollire: sono i pesci spada che si rincorrono in giochi d’amore. Forse sono gli stessi che tra qualche tempo potremo gustare sotto forma d’involtini nelle trattorie locali.
Reggio Calabria
Reggio Calabria, tutta affacciata sul mare che dà sullo stretto, è una città vivace e moderna. I suoi palazzi, specie dopo il terremoto del 1908 che la rase al suolo, non sono troppo alti per giuste preoccupazioni sismiche. La passeggiata più tranquilla è quella sullo splendido Lungomare, che si affaccia sullo stretto dei mitici Scilla e Cariddi. Fra leggende, riflessi di luci e odori di bergamotti e gelsomini che costellano la bella costa, Reggio Calabria ha anche famosi monumenti. Il Museo Archeologico Nazionale è il più importante d’Italia per la raccolta di opere sulla Magna Grecia, come i Bronzi di Riace, due statue di bronzo di provenienza greca databili al V secolo a.C. pervenute in eccezionale stato di conservazione, trovate il 16 agosto 1972 nei pressi di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria. Sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi dell'arte greca e tra le testimonianze dirette dei grandi maestri scultori dell'età classica.
Gambarie
Piccola cittadina sita a m 1.300 nel cuore dell’Aspromonte viene anche chiamata la “montagna verde” per la sua ricchezza di boschi e pinete. Ha una grandiosa pista da sci che sbocca sullo Spuntone dello Scirocco (m 1.660), raggiungibile con una comoda seggiovia. A km 7 da Gambarie, in un fitto bosco, sorge il Mausoleo dedicato a Garibaldi. Qui l’eroe dei due mondi fu ferito dalle truppe italiane che gli contrastavano il passo nel momento in cui, nel 1862 tentava di raggiungere Roma. Nel Mausoleo, al quale si accede attraverso due belle scalinate, dominano una gigantografia di Garibaldi disteso a terra e con la gamba ferita scoperta, una bandiera tricolore di reduci garibaldini, lapidi e corone di alloro. Sul frontone del monumento c’è un bel bassorilievo e, sulle rampe delle scale, sono incisi alcuni versi commemorativi del Carducci. A pochi passi dal Mausoleo si erge, circondato da un’alta cancellata, l’albero altissimo presso il quale fu adagiato l'eroe ferito.
Melito di Porto Salvo
Melito di Porto Salvo, piccola cittadina distesa sul mare, è un centro pieno di vita ed è legata ai ricordi delle eroiche imprese garibaldine, accogliendo Giuseppe Garibaldi e i suoi valorosi “Mille” che, arrivati dalla Sicilia, sbarcarono il 19 agosto del 1860 sulla spiaggia di Rumbolo, a poche centinaia di metri dal Santuario di Porto Salvo. Garibaldi sbarcò nuovamente a Melito di Porto Salvo il 25 agosto 1862, quando giunse in Calabria con le sue Camicie Rosse durante una sua operazione militare volta a conquistare Roma e rimuovere Papa Pio IX. A ricordo di questi storici eventi, una Stele commemorativa è posta presso il Museo Garibaldino. Il Museo ospita le tombe di alcuni soldati, le armi e gli indumenti di Garibaldi, oltre a suoi numerosi scritti, documenti e cimeli. Altro luogo simbolo da visitare è la Casina "Ramirez", dove Giuseppe Garibaldi soggiornò subito dopo gli sbarchi.
Borgo di Pentedattilo
Il borgo è una frazione del Comune di Melito Porto Salvo e fino al 1811 fu comune autonomo. Annidato sotto il Monte Calvario a m 320 di altitudine, è dominato da rocce altissime che si levano verso il cielo come le dita di una mano spalancata. Il nome della località viene, infatti, dal greco e significa “cinque dita”. Case dai tetti rossi si levano sotto le forti rupi e lungo di esse si sviluppano strade tortuose. Appaiono anche i ruderi di un castello e un bel campanile. Il borgo offre ai visitatori indimenticabili passeggiate nelle strette stradine e una vista dell’Etna mozzafiato. Un panorama unico e affascinante che offre tramonti carichi di magia.
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